Arte, artigianato, tradizioni e storia

La chiesa di Maria Bambina a Usini

la chiesa della natività di Maria Vergine, anche nota come Maria Bambina, è stata costruita nel 1824 in una zona allora periferica. In stile tardo-barocco, si contraddistingue per un'acquasantiera in marmo e per un interno molto luminoso

Tra i templi più importanti di Usini c'è la chiesa della Natività di Maria Vergine, edificata nel 1824 con il nome "Santa Maria ’e S’Ena Frisca”, ovvero Santa Maria della Fonte Fresca, è conosciuta dal 1894 anche come "chiesa di Maria Bambina”. Il tempio venne costruito per servire la zona di piazza Castello, allora in forte espansione, sul luogo dove un tempo pare sorgesse la chiesa di San Pietro, di cui non ci è rimasto nulla ma che è citata spesso nelle fonti scritte.

L’edificio si presenta in chiaro stile tardo-barocco con una facciata suddivisa in due parti: quella inferiore delimitata da lesene e chiusa da una trabeazione e quella superiore con una finestra centinata. Al centro fa bella mostra di sé il portone d’ingresso sormontato da un timpano curvo e sul  fianco destro si trova il campanile eretto nel 1900 mentre l’interno, sorprendentemente luminoso, è a navata unica con cappelle laterali e  una volta a cupola sopra al presbiterio.                       

Santa Maria Bambina conserva statue del Cristo Morto e della Madonna, un altare classicheggiante di legno policromo donato nel 1857, alcuni dipinti di martiri turritani e della Madonna con Bambino e i due altari gemelli della Madonna del Carmelo e di Santa Anastasia realizzati dai fratelli Diana e Calvia fra il Settecento e Ottocento. Degna di attenzione è l’acquasantiera in marmo con un’iscrizione del 1599 fatta installare dal pievano Matheus Vargius.

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