Arte, artigianato, tradizioni e storia

La necropoli di S'Elighe Entosu

la necropoli di S'Elighe Entosu è composta da Domus de janas scavate nella roccia. Gli ambienti ricalcano quelli delle case del tempo, con finte porte incise nella roccia e focolari

La Sardegna abbonda di testimonianze della civiltà prenuragica e, tra queste, non può essere dimenticata la necropoli di S’Elighe Entosu, una vera e propria città dei morti situata in località Pedras Serradas nel comune di Cargeghe, qualche chilometro a occidente di Usini. Il sito risale al Neolitico ed è stato portato alla luce negli anni settanta grazie a varie campagne di scavo.

La necropoli è composta da sei tombe ad ipogeo scavate dentro rocce calcaree secondo il modello delle Domus de janas, le cosiddette tombe dei giganti. Alcune di esse hanno decorazioni a forma di spirale realizzate con la tecnica della martellina diretta e riproducono gli ambienti tipici delle case di quel periodo, quasi a voler portare la vita quotidiana anche nell'aldilà: troviamo tetti a spiovente, cornici, gradini, false porte scolpite nella roccia e addirittura un focolare rotondo.

Una delle tombe più importanti ha una pianta a forma di "T” con una sorta di piccolo atrio e una cella di forma trapezoidale disposta perpendicolarmente. Molto interessante è il soffitto provvisto di due scanalature parallele e, nella seconda stanza, i divisori con lesine che suddividono l’ambiente in tre piccoli settori. Un’altra tomba è invece soprannominata "delle Sette Stanze” per via delle sette celle a corona disposte intorno al vano principale; vi si accede attraverso un lungo corridoio con incisioni medievali.

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